Una volta
terminato il modello, diorama o figurino a
cui abbiamo dedicato le nostre energie negli ultimi mesi,
a tutti viene la voglia di mostrare al mondo (o almeno agli amici)
il frutto del suo duro "lavoro". Spesso la movimentazione
di pezzi particolarmente elaborati non e` cosi` banale, molti
avranno avuto la sgradita sorpresa di trovare alcuni parti del
modello danneggiate da un trasporto un po` travagliato. Cosa c'e`
di meglio allora, di mostrare a tutti una serie di fotografie
del pezzo in questione?
Considerando
le possibilita` offerte dalla fotografia, questa e` una eventualita` da
non trascurare, soprattutto perche` offre possibilita` creative che
possono valorizzare un modello molto piu` di una esposizione inadeguata.
Tutti noi abbiamo presente i risultati ottenuti in campo
cinematografico
nella fotografia dei modelli usati per gli effetti speciali, modelli
che spesso non hanno rifiniture del livello dei pezzi che i modellisti
sono abituati a vedere alle varie mostre, magari piu` piccoli
e destinati ad una vetrina. Giocando un po` con luci e inquadrature
sara` possibile ottenere ottimi risultati anche con mezzi casalinghi,
visto che probabilmente pochi possono permettersi uno studio
fotografico
in casa.
Io non sono un fotografo professionista, ma semplicemente un
appassionato,
quindi non pretendo di insegnare a fotografare, solamente vorrei
dare alcuni consigli a chi, come me, ha piacere a fotografare
i suoi modelli, nella speranza di evitargli almeno qualcuno degli
errori di inesperienza che ho commesso io nelle mie prime prove.
La parte piu` noiosa e piu` complicata da controllare e` quella
"tecnica" quella, cioe`, in cui si deve calcolare il
giusto tempo di esposizione, profondita` di campo, ecc. mi sono
concentrato di piu` su questa parte perche` la parte di composizione
della foto dipende dal gusto di chi fotografa e dal soggetto.
Inevitabilmente alcune parti potranno risultare un po` tecniche
per i principianti, anche se non mi sono avventurato in eccessive
spiegazioni, ma purtroppo sono indispensabili per un buon risultato.
Vediamo allora brevemente come fotografare al meglio i nostri
pezzi.
Attrezzatura.
Alcune
attrezzature sono fondamentali per i nostri scopi:
vediamoli in dettaglio:
La
fotocamera:
e` indispensabile una reflex
Le macchine reflex si
contraddistinguono dal "rigonfiamento" sopra l'obiettivo. Contiene il
prisma riflettente che permette ai raggi di luce di essere riflessi al
mirino.
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(ossia quelle con il mirino che punta direttamente attraverso
l'obiettivo grazie
ad un prisma riflettente).
Una macchina con mirino a telemetro o a mirino bioculare,
se puo` andare bene per foto di paesaggi, a corta distanza soffre
dei problemi di parallasse tra l'immagine mostrata nel mirino
e quella ripresa dall'obiettivo, col risultato che l'inquadratura
non e` come ci si aspetta. Deve inoltre disporre della posa
B
(vedi tempi di esposizione), della possibilita` di essere montata
su un treppiede e di montare un cavetto di prolunga del pulsante
di scatto. Inoltre deve disporre di un esposimetro integrato (TTL -
Through The Lens, cioe` che misura la luce attraverso le
lenti dell'obiettivo),
che ci possa dare un'indicazione di massima dei tempi di esposizione
(l'ideale sarebbe un esposimetro separato che misuri la luce
direttamente
sul modello, ma e` un accessorio costoso di cui cercheremo di
fare a meno).
La
pellicola da
usare puo` essere scelta in base a diversi
parametri: pellicole molto sensibili (200, 400 ISO o piu`) possono
essere utili quando si ha la necessita` di ridurre i tempi di
esposizione o si ha poca luce a disposizione (vedi paragrafi relativi).
Una pellicola ad alto contrasto permette di rendere bene sia le
zone chiare che quelle scure del soggetto, ma generalmente hanno
una bassa sensibilita` (100,50 o 25 ISO) e quindi saranno necessari
tempi lunghi di esposizione. Esistono poi le pellicole per luce
artificiale che correggono automaticamente la dominante di colore
prodotta dalle lampade ad incandescenza (vedi paragrafo sulla
luce). Inoltre la resa cromatica varia da pellicola a pellicola,
scegliere la migliore e` una questione di gusti, il vostro fotografo
vi potra` sicuramente aiutare piu` di quanto potrei farlo io.
Senza scendere in eccessivi tecnicismi una pellicola a 100 o 200 ISO
puo` andare bene per iniziare, visto che dopotutto non vogliamo
fare concorrenza ai professionisti.
Stampe o diapositive,
questa scelta dipende dalle preferenze personali;
in questo caso bisogna tenere conto che probabilmente molti scatti
verranno scartati, quindi le diapositive possono risultare piu`
convenienti economicamente, si faranno poi le stampe solo degli
scatti riusciti. Inoltre hanno il vantaggio di non essere ritoccate
dal laboratorio di stampa, quindi restituiscono fedelmente i pregi
e difetti della foto, anche se per i principianti questo puo`
essere uno svantaggio. Le stampe, di contro, permettono di vedere
il risultato senza ricorrere a schermi e proiettori.
Obiettivi
macro o tubi di prolunga: la necessita` di
riprendere
Un esempio di obiettivo
zoom.
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il piu` delle volte soggetti di piccole dimensioni, costringono
il fotografo ad avvicinare molto la macchina al modello. Questo
non e` possibile con la maggior parte degli obiettivi, che possiedono
un campo di messa a fuoco che raramente e` inferiore al mezzo
metro, col risultato che le nostre foto risulteranno estremamente
sfocate.
Gli obiettivi macro
in genere sono obiettivi caratterizzati da una ridotta distanza
di messa a fuoco in rapporto alla lunghezza focale. Alcuni zoom
possiedono la funzione macro, pur mantenendo
una distanza minima di messa a fuoco che puo` essere anche superiore
al metro, grazie all'ingrandimento dello zoom permettono di riprendere
oggetti piccoli o particolari.
I tubi di prolunga
sono accessori speciali che vengono interposti
tra il corpo della macchina e l'obiettivo vero e proprio con lo
scopo di ridurre la distanza di messa a fuoco aumentando la distanza
tra lente e pellicola. Esistono di diverse misure e permettono
di ridurre la distanza di messa a fuoco anche a pochi millimetri.
Esistono anche i cosiddetti "soffietti"
che funzionano
con lo stesso principio ed in piu` permettono di gestire anche
la linea di messa a fuoco, grazie al fatto di essere snodabili,
ma sono accessori molto specializzati e costosi usati prevalentemente
da professionisti.
Per i nostri scopi vanno benissimo i filtri
close-up o le lenti
di correzione diottrica;
fondamentalmente
sono delle lenti da applicare all'obiettivo con lo scopo di aumentare
l'ingrandimento.
Un altro accessorio utile e abbastanza economico e` il duplicatore
di focale, che si interpone tra
il corpo macchina e l'obiettivo vero e proprio in modo da aumentare la
lunghezza focale dello stesso.
Un esempio di treppiede
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Il
treppiede
e` il classico cavalletto che permette di
tenere fissa la macchina fotografica nella posizione piu` adatta
all'inquadratura scelta.
Normalmente hanno i "piedi" estensibili e permettono di ruotare la
fotocamera sui tre assi,
oltre a fissarla stabilmente una volta trovata l'inquadratura giusta.
Il
flessibile
e` un cavo (in genere metallico) con un pulsante
ad un'estremita` e che puo` essere fissato al corpo della fotocamera
con una ghiera a vite. E` utile non tanto per scattare la foto
lontani dalla macchina quanto per non trasmettere le vibrazioni
della pressione sul pulsante alla macchina fotografica, inoltre
permette di bloccare l'otturatore aperto per il tempo che si
preferisce,
molto utile per i tempi di esposizione di alcuni secondi.
Lampade per illuminare il
modello. La corretta
illuminazione
La lampada ideale ha
degli schermi
mobili che possono schermare il fascio di luce.
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e`
l'elemento fondamentale di ogni foto, quello che puo` cambiare
radicalmente la rappresentazione del soggetto.
Probabilmente saranno necessarie piu` fonti di luce; l'ideale sono i
faretti di tipo spot con alette mobili che permettono di schermare il
fascio di luce, ma anche delle lampade normali possono andare bene. La
cosa importante e` il tipo di lampadine che si utilizzano; come
spiegato in seguito, ogni tipo di lampadina ha un suo "colore" che puo`
essere usato o modificato da filtri
per il risultato finale, se si utilizzano contemporaneamente fonti
diverse di luce questo fattore puo` essere complicato da gestire.
I
filtri
possono essere utili come no, dipende dal tipo
di foto che si vuole ottenere.
In questo esempio si vede
lo stesso
soggetto fotografato con luce artificiale (a sinistra) e poi con un
filtro di correzione (a destra).
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Se si usa luce naturale o lampade che la simulano non e` necessario
usare i filtri di correzione, altrimenti indispensabili per la
buona resa cromatica del soggetto.
I filtri cosiddetti "creativi" possono essere impiegati
per ottenere vari effetti sulla foto, ma sono controproducenti
nei casi in cui si voglia presentare il modello nella maniera
piu` fedele possibile.
Esistono anche dei filtri close-up,
che consistono fondamentalmente
in una lente e che permettono di aumentare l'ingrandimento
dell'obiettivo.
Pur non possedendo la versatilita` degli obiettivi macro sono
sicuramente un accessorio economico da tenere presente.
Il piano di appoggio
deve essere sufficientemente grande
da permettere di disporre il modello e ruotarlo, inoltre deve
essere in una posizione che favorisca l'illuminazione e la disposizione
dello sfondo. Puo` andare bene una sedia, un tavolo, il pavimento,
a seconda delle dimensioni del modello da fotografare.
Gli sfondi
possono essere di molti materiali, in genere
Obiettivi con un ampio
angolo di
ripresa necessitano di sfondi piu` ampi, contrariamente agli obiettivi
di lunga focale.
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per uno sfondo uniforme e` consigliabile usare cartoni colorati o
stoffa, che si puo` ripiegare facilmente dietro e attorno al
modello. Per effetti un po` particolari si possono usare poster
di paesaggi, addirittura schermi su cui proiettare delle diapositive,
per i modelli di astronavi si puo` usare un cartone scuro traforato
e illuminato posteriormente per creare le stelle, ma il limite
e` la fantasia del fotografo.
Lo sfondo per questa
miniatura in 25
mm. e` costituito dalla copertina di un libro.
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La dimensione dello sfondo dipende dalla lunghezza focale
dell'obiettivo e quindi dall'angolo di ripresa dello stesso.
Obiettivi con una lunghezza focale di 100 mm. o piu` permettono di
limitare la larghezza dello sfondo inquadrato.
Inoltre e` consigliabile non usare sfondi troppo ricchi di particolari,
possono distogliere l'attenzione dal
soggetto principale e, soprattutto, a causa della ridotta profondita` di campo
risulteranno sfocati e confusi.
La
pazienza
e` l'elemento fondamentale. Per foto di questo
genere spesso si passa molto tempo in preparazione per ogni scatto,
se non vi spaventa perdere qualche ora in prove sarete poi soddisfatti
dei risultati...
Luce
e ombre
Come ogni
fotografo sa perfettamente il componente essenziale
di ogni buona foto e` la luce, quindi anche noi, nel nostro piccolo,
seguiremo i loro consigli.
Innanzitutto per rendere il piu` possibile "reale" il
nostro modello e` fondamentale una giusta dominante di colore
della foto.
La luce naturale e` sicuramente quella che produce i migliori
risultati, ma sfortunatamente non sempre si puo` allestire lo
studio all'aperto, quindi dovremo arrangiarci con delle lampade.
Il colore della luce e` misurato in gradi Kelvin (ºK) e
dipende
dalla lunghezza d'onda della luce stessa.
La luce naturale
ha una temperatura di circa 5500 ºK. Normalmente le lampadine
ad incandescenza hanno
una temperatura di 3200 ºK che produce una dominante gialla o
arancione
nella foto (avete presente i toni "caldi" delle foto
in interni?). Alcune lampade alogene hanno temperature diverse
e quindi producono dominanti verdi, rosa, ecc. Esistono particolari
lampade che possiedono la stessa temperatura di colore della luce
naturale, quindi i colori della foto sono piu` realistici e i
modelli sembrano piu` veri, ma in genere sono usate in studi
fotografici.
Una buona soluzione e` utilizzare dei filtri
di compensazione,
di solito di colore blu, che tolgono la dominante gialla e
restituiscono
i colori naturali al soggetto. Ne esistono di diverse gradazioni,
in genere a seconda della temperatura della luce da correggere
esiste il filtro adatto. Le confezioni delle lampadine dovrebbero
riportare la temperatura della luce, il vostro fotografo potra`
poi consigliarvi il filtro adatto.
In genere un filtro di codice 80A e` adatto per le normali lampadine al
tungsteno.
Un buon lampeggiatore (flash)
normalmente produce il lampo
di luce vicina al colore naturale, ma spesso diventa difficile
prevedere la giusta illuminazione del soggetto, soprattutto a
distanza ravvicinata, a meno di disporre di una fotocamera e di
un lampeggiatore a controllo elettronico che si regolano
automaticamente.
Normalmente per una foto macro il soggetto deve essere ben illuminato
(vedi il paragrafo seguente per la spiegazione), sfortunatamente
luci molto intense producono ombre molto nette e contrastate rispetto
alla parte illuminata. A meno di non voler evidenziare questo
effetto (che soprattutto per i figurini puo` essere usato per
dare drammaticita` alla scena) sara` necessario schiarire le ombre,
con lampade meno potenti dirette verso la zona scura o con pannelli
riflettenti
ai lati del soggetto che rimandino una parte della luce sullo stesso.
Fare un pannello e` molto semplice, basta un foglio di carta bianco, e
quindi e` sicuramente un accessorio facilmente reperibile.
Anche un colpo di flash puo` essere usato allo
scopo, ma non direttamente sul modello; si puo` dirigere la parabola
del flash verso il soffitto o le pareti (sempre che siano bianche!)
e usare la luce riflessa, piu` morbida e diffusa.
Profondita`
di campo e tempo di esposizione.
Se
qualcuno di voi ha gia` provato a fotografare un soggetto a
breve distanza si sara` reso conto che spesso e` facile trovare
alcune parti della foto sfocate anche se a poca distanza della
parte perfettamente a fuoco. Questo difetto non si nota in foto
di paesaggi perche` la profondita` di campo, ossia l'intervallo
di distanze all'interno del quale il soggetto e` a fuoco, dipende
dalla distanza, anzi dal quadrato della distanza, quindi diminuisce
in maniera drastica al diminuire della distanza del punto di ripresa.
Se per soggetti lontani e` normalmente dell'ordine delle decine
e centinaia di metri, per soggetti vicini si riduce a pochi decine
di centimetri, per arrivare a pochi millimetri in fotografie macro.
Come si vede dalla figura,
mantenendo
costante il
cerchio di confusione (la misura minima per cui un punto e` "a
fuoco") al diminuire della distanza del soggetto si riduce
l'intervallo i cui estremi sono individuati dal diametro del cerchio
fissato.
|
Per aumentare il piu` possibile questa misura, dovremo
chiudere al massimo il diaframma (indicato con f), fino a 22 o
piu`, su quegli obiettivi che lo permettono.
Sfortunatamente piu` e` chiuso il diaframma piu` avremo bisogno
di luce per impressionare la pellicola, quindi mantenendo costante
la quantita` di luce fornita dalle lampade dovremo aumentare il
tempo di esposizione (indicato con T).
I tempi di esposizione raddoppiano (o dimezzano) ad ogni "passo"(stop),
quindi se per esempio con diaframma f=5.6 e` necessario un tempo
T=1/60sec. per impressionare correttamente la pellicola, con f=11
(+2 "stop") sara` necessario un tempo T=1/15 sec.,
mentre con f=2.2 ci vorra` un T= 1/125sec.
Un
piccolo trucco: in questo tipo
di foto spesso i tempi di esposizione sono dell'ordine di alcuni
secondi (anche 15 o 30 e addirittura 1 o piu` minuti). Quasi nessuna
macchina fotografica incorpora un esposimetro tarato per questi tempi,
come difficilmente si trovera` il tempo 30 sec. sulla scala dei tempi
della fotocamera.
Per ovviare a questa mancanza, si puo` spostare il diaframma sulla sua
apertura massima (f 2 o 1.8) e controllare il tempo indicato
dall'esposimetro. A questo punto si riporta il diaframma sulla massima
chiusura (f 22) e si raddoppia il tempo per ogni stop del diaframma.
Per esempio se l'esposimetro segna 1/8 sec. a f 2, e ci sono 7 stop per
arrivare a f 22, il tempo necessario per l'esposizione corretta sara`:
1/8 *2=
|
1/4 *2=
|
1 * 2 =
|
2 * 2 =
|
4 * 2 =
|
8 * 2 =
|
15 sec
|
f 2.8
|
f 4
|
f 5.6
|
f 8
|
f 11
|
f 16
|
f 22
|
Se
anche la massima apertura di diaframma non fosse sufficiente a
rientrare nel campo dell'esposimetro si puo` variare la sensibilita`
della pellicola, ricordandosi poi di riportarla su quella corretta
raddoppiando i tempi ad ogni stop (questo e` possibile solo su macchine
non completamente automatiche).
Esempio:
1/2 sec.
a 1600 ISO=
|
1 sec.
800 ISO=
|
2 sec.
400 ISO=
|
4 sec.
200 ISO=
|
8 sec.
100 ISO
|
Spaventati? Non e` poi cosi` difficile, basta prenderci un po`
la mano, quindi andiamo a cominciare:
Inquadratura
Questa e`
la parte "creativa" della faccenda; il modo
migliore di fotografare un soggetto dipende dall'ispirazione del
fotografo, che puo` decidere se sperimentare o meno soluzioni
"ardite" o convenzionali.
Per iniziare a prendere confidenza con le foto macro e` meglio
iniziare con qualche ripresa del modello intero, senza spingersi
in ingrandimenti troppo accentuati.
Questo permette innanzitutto a chi vede la foto di farsi un'idea
generale del modello, e presenta il vantaggio di essere una ripresa
che in genere non necessita di ingrandimenti troppo spinti, quindi
una profondita` di campo accettabile e tempi di ripresa non troppo
lunghi.
Per esempio la classica composizione aurea (il soggetto al centro
della foto) e` la piu` usata per i figurini, mentre composizioni
un po` piu` elaborate possono essere efficacemente usate per riprese
di diorami.
In questa fase e` fondamentale l'uso di un treppiede; la possibilita`
di spostare la macchina sui diversi assi ci permette di provare
varie inquadrature fino a trovare quella giusta. Dovremo spostare
piu` volte sia il treppiede che il pezzo sul piano prima di trovare
l'angolazione di ripresa ideale.
Lo sfondo e` molto importante per far risaltare al meglio un soggetto.
Normalmente un cartone nero posto alle spalle del modello e` l'ideale
per concentrare l'attenzione di chi guarda sul pezzo, normalmente
e` usato come sfondo per figurini o pezzi singoli. Naturalmente
bisogna anche tenere conto del tipo di modello, ovviamente un
pezzo dipinto con tonalita` scure non verra` evidenziato dallo
sfondo nero, ma e` meglio usare un colore piu` acceso.
Un altro "trucco" per evidenziare al meglio il modello e` un sapiente
uso del controluce,
ma poiche` non vogliamo che il pezzo fotografato sia solo una silouette
nera contro lo sfondo dovremo studiare attentamente l'illuminazione e
l'esposizione. Una luce posteriore a dare "contorno' sara` piu` che
sufficiente.
Per foto di scenette o diorami in cui si vuol porre l'accento
sulla riproduzione realistica dell'insieme si puo` far ricorso
a sfondi piu` complessi, per esempio utilizzando foto di paesaggi
(meglio poster di una certa dimensione), ricordando sempre, pero`,
che difficilmente lo sfondo risultera` a fuoco, per i motivi spiegati
in precedenza.
Lo
scatto
Finalmente
ci siamo! Dopo tutta questa faticaccia siamo pronti
a scattare la nostra foto.
Un ultimo controllo: il soggetto e` ben illuminato? la macchina
e` ben fissata al cavalletto? il diaframma e il tempo di esposizione
sono quelli giusti?
CLICK
...la macchina era carica?
Perfetto!
Un
consiglio: e` sempre meglio
scattare piu` foto allo stesso soggetto variando l'esposizione di uno o
due "stop" in piu` e in meno (quella che si chiama esposizione "a
forcella"). Questo perche`, a meno di non disporre di attrezzature
sofisticate, difficilmente riusciremo ad azzeccare tutto alla prima, in
questo modo con un po` di fortuna una delle foto sara` perfettamente
esposta, con i colori e le ombre migliori, senza considerare il fatto
che a volte e` meglio una foto leggermente sovraesposta o sottoesposta
per far risaltare meglio il soggetto.
Dopo alcune prove si arriva piano piano a buoni risultati.
Non abbiate paura di fare piu` scatti allo stesso soggetto variando
anche solo di poco luce, tempi, diaframmi, ecc. piu` foto si fanno piu`
alte sono le probabilita` di azzeccarne qualcuna veramente notevole.
Lo
sviluppo
Alla fine
degli esperimenti e` necessario sviluppare la pellicola.
Poiche` tra prove di esposizione, tempi, diaframmi ecc. avremo
fatto parecchie foto dello stesso soggetto, e` preferibile far
stampare una pagina di prova (un "provino") del rullino.
Costa meno che sviluppare tutte le foto e alla fine si faranno
stampare solo quelle piu` riuscite.
Se invece si e` optato per le diapositive si vedranno di piu`
le differenze tra una regolazione e l'altra (questo perche` i
laboratori di stampa correggono automaticamente l'esposizione)
e quindi sara` indispensabile selezionare quelle buone da quelle
poco riuscite.
Spero di non essere stato
troppo prolisso, purtroppo (o per
fortuna) in campo fotografico vi sono molte variabili che permettono
di ottenere risultati differenti a seconda dei desideri o dell'abilita`
del fotografo.
Se qualcuno vuole cimentarsi nella fotografia dei suoi modelli
puo` inviare le sue realizzazioni alla redazione, magari in futuro
inseriremo una galleria di foto dei lavori di coloro che ce le vorranno
inviare.
Buon
lavoro!